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mercoledì 25 settembre 2013

CON IL FIATO SOSPESO


Costanza Quatriglio a Venezia in 35 minuti

Presentato fuori concorso alla 70esima Mostra del Cinema di Venezia, il nuovo film di Costanza Quatriglio, Con il fiato sospeso, continua il percorso di indagine sulla realtà attraverso il dubbio già avviata nei lavori precedenti dalla cineasta siciliana: Ècosaimale? documentario del 2000 ambientato nella periferia palermitana, L'Isola presentato alla Quinzaine di Cannes 2003, suo esordio nel lungometraggio, nel quale confluiscono le esperienze di cortometraggi e mediometraggi di una cospicua filmografia costruita attraverso l'agile e strategico passaggio tra linguaggi diversi, dal documentario alla fiction, e ancora Terramatta, presentato a Venezia un anno fa alle Giornate degli Autori e Nastro d'Argento per il miglior documentario del 2013.
Con il fiato sospeso rappresenta un ulteriore passo verso la costruzione di questo linguaggio contaminato, guidato dalla volontà di uscire dalla pura cronaca per andare più a fondo, mediante la messa in scena. Ispirato da una storia realmente accaduta, il soggetto era infatti perfetto per un documentario: nel novembre del 2008, i laboratori di chimica dell'Università di Catania vengono messi sotto sequestro, il Tg regionale ne dà notizia trasformando i sospetti in certezze, le troppe morti avvenute tra impiegati e studenti che avevano lavorato in quel laboratorio non erano casuali. Il padre di Emanuele Patanè, una delle vittime, trova alcune pagine scritte al computer dal figlio prima di morire, un diario con delle inquietanti rivelazioni: nel laboratorio c'è qualcosa che non va, l'ambiente è insalubre, le cappe non funzionano e il benzene te lo respiri. Fin qui la cronaca. Ma la Quatriglio non vuole accontentarsi, vuole di più, vuole che questa storia diventi un film di finzione, vuole raccontare la passione, l'energia e l'amore per il proprio mestiere di ragazzi mangiati e uccisi dal sistema. Il risultato è un film che non è lungometraggio - dura 35 minuti - realizzato senza un budget e in parte autoprodotto con il sostegno di un collettivo di professionisti, fino all'ingresso della Jolefilm e dell'Istituto Luce Cinecittà per la distribuzione: la storia di Stella (Alba Rohrwacher) studentessa di Farmacia e della sua coinquilina Anna (Anna Balestrieri della band Black Eyed Dog) accompagnate di tanto in tanto dalle parole estrapolate dal memoriale di Emanuele (la voce è di Michele Riondino), è una storia di passione e tradimento, il tradimento di un paese incapace di progettare e garantire un futuro per i suoi figli.


Regia, soggetto e sceneggiatura: Costanza Quatriglio; Interpreti: Alba Rohrwacher, Michele Riondino, Anna Balestrieri, Gaetano Aronica; Fotografia: Sabrina Varani; Scenografia: Beatrice Scarpato; Musiche: Paolo Buonvino; Italia, 2013, 35'.

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