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venerdì 6 dicembre 2013

UN LETTORE | JORGE LUIS BORGES

Daniel Mordzinski



Un lettore
da Elogio dell'ombra (titolo originale Elogio de la sombra) 1969

Menino vanto altri delle pagine che hanno scritte; 
me mi fanno orgoglio quelle lette.
Non sarò stato un filologo,
non avrò investigato le declinazioni, i modi, il laborioso 
mutare delle lettere,
la d che indurisce in t,
l'equivalenza della g e della k,
ma nel corso degli anni ho professato
la passione della lingua.
Le mie notti son piene di Virgilio;
aver saputo e scordato il latino
è possederlo, perché anche l'oblio
è una forma della memoria, la sua vaga cava,
l'altra faccia segreta della moneta.
Quando si cancellarono ai miei occhi
le vane apparenze che amavo,
i volti e la pagina,
mi detti allo studio del linguaggio di ferro
che usarono i miei antichi per cantare
solitudini e spade,
e ora, attraversando sette secoli,
dall'Ultima Thule,
la tua voce mi giunge, Snorri Sturluson.
Dinanzi al libro, il giovane s'impone una disciplina precisa
e lo fa in vista di un preciso conoscere;
ai miei anni ogni impresa è un'avventura
il cui confine è la notte.
Non finirò di decifrare le antiche lingue del Nord,
non tufferò le mani ansiose nell'oro di Sigurd;
il compito cui attendo è illimitato
e dovrà accompagnarmi fino all'ultimo,
non meno misterioso dell'universo
e di me, l'apprendista.

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