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venerdì 20 maggio 2011

ALLONSANFAN


DI PAOLO E VITTORIO TAVIANI
ITALIA, 1974

1974|1816. Fulvio Imbriani, intellettuale aristocratico affiliato alla setta dei "Fratelli Sublimi" viene rilasciato dopo un periodo di detenzione. Fa ritorno nella villa di famiglia dove ritrova la sorella, i nipoti, la sua compagna, Charlotte, l'amore mai coltivato per il figlio, scoprendosi innamorato di questa dimensione "domestica", lontano dalla lotta politica e rivoluzionaria. Ma i "fratelli" attendevano con ansia il giorno della sua scarcerazione, per realizzare la tanto sognata spedizione di liberazione del meridione. Ma Fulvio è disilluso, "guarito" dal virus dell'utopia e della rivoluzione, prova per i "fratelli" un odio quasi fisico, cerca di liberarsene, non esita a tradirli, a sabotare le loro iniziative, a provocarne la morte. Ma essi non dubitano della sua fedeltà alla causa, non cedono all'avversità del fato; idealisti e ingenui rivoluzionari procedono con il passo del "salterello" fino al tragico epilogo.

Un film sul risorgimento? Non proprio...Un film storico? Non esattamente...
Non è la rappresentazione di un episodio storico preciso che ispira i fratelli Taviani, ma la messa in scena di uno scontro tra pubblico e privato, tra un sogno collettivo a lungo condiviso e la stanchezza del singolo, caduto sotto il peso delle difficoltà e dei risultati mai raggiunti.

"A me la vita è data una volta sola e non voglio aspettare la felicità universale"

Non sono i fratelli sublimi a crollare sotto il peso dei bastoni dell'ignoranza, la loro opera, quel sogno, troverà ancora qualcuno disposto ad abbracciarlo. Ma quel sogno dovrà essere trasportato nella realtà, nella storia, affinché la lotta non si perda nel vuoto.
Fulvio possiede una lucidità agli altri estranea, sente che quella è una lotta fuori dal tempo, una lotta che arriva troppo tardi o troppo presto:

"Ma dove volete andare così mascherati? Sono venti anni che andate, venite, vi mascherate; che corriamo dietro a faville che sono soltanto cenere!"

I Taviani suggeriscono una mediazione tra la collettività e gli interessi del singolo, una sintesi degli elementi dialettici della storia, applicabili al passato quanto al presente della nostra storia nazionale.

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